Roncaglia, ecco “La quarta rivoluzione” – Video

Gino Roncaglia

di Francesca Buzzi

I libri cartacei potranno mai essere sostituiti da quelli digitali?

E’ il grande dilemma che ormai da qualche anno sta interessando i maggiori esperti della cultura del ventunesimo secolo.

L’odore inebriante della carta, le orecchie sulle pagine, la mania di sottolineare le frasi più significative di un testo. Abitudini difficili da abbandonare. Gesti che ogni lettore assiduo riesce difficilmente a non fare.

Eppure il progresso va avanti, la tecnologia si sviluppa e c’è già chi sostiene che questa rivoluzione sia possibile. Gino Roncaglia, docente all’universita della Tuscia e uno dei massimi esperti di comunicazione multimediale, è uno di loro.

Intervistato da Luigi Milani sulla rivista specialistica Applicando di settembre, rivolta agli appassionati del mondo Apple, spiega le sue ragioni presentando il suo nuovo libro “La quarta rivoluzione. Sei lezioni sul futuro del libro” edito da Laterza.

“Un ruolo fondamentale – chiarisce Roncaglia sulle pagine di Applicando – è giocato da come è fatto il dispositivo di lettura. Finora non si può negare che un e-reader (la versione elettronica del libro cartaceo, ndr) sia molto meno comune di quello su carta. Per prima cosa perché dopo secoli che l’uomo si è abituato a leggere libri è difficile fare i conti con uno schermo”.

Ma al di là dell’abitudine c’è anche un problema di comodità. “Gli e-book – continua Roncaglia – non sono ancora abbastanza maneggevoli come le pagine cartacee. Ma questa, lo posso dire quasi con certezza, è solo una questione di tempo. Non si può escludere, infatti, che tra pochi anni i supporti multimediali diventeranno semplicissimi da usare e da portare con sé.

E’ indicativo, ad esempio, il fatto che i bambini che fin da piccoli sono stati iniziati al sistema di touch screen dei cellulari e degli I-pad tendono a usare anche gli schermi delle televisioni o dei pc toccandoli con le dita”.

Insomma, per Roncaglia pare sia solo una questione di tempo. Non si può però evitare di fare i conti anche con il digital divide, ovvero con il fatto che non tutti gli strati sociali riescono sempre ad accedere al mondo multimediale per i costi a volte troppo elevati o per una “ignoranza” generazionale in materia.

“Anche questa è una barriera che con il tempo si sta via via assottigliando – spiega Roncaglia – ma certo non possiamo affermare con certezza che gli e-book o gli I-pad saranno un giorno diffusi tanto quanto i cellulari. Almeno non per ora e comunque non soltanto per una questione di comodità o di prezzo.

Del resto è molto più raro vedere qualcuno con un libro in mano piuttosto che un telefonino”.

L’I-phone e l’I-pad sono comunque mezzi di comunicazione ben più completi di un semplice cellualre e la loro diffusione sta certamente favorendo un interesse generale verso questo tipo di dispositivi. A loro modo, quindi, giovano alla circolazione degli e-book.

“L’I-pad in particolare – conclude Roncaglia – ha molte convergenze con l’e-reader anche se le interfacce hanno delle diversità strutturali, ma con il tempo penso che si influenzeranno a vicenda per raggiungere una funzionalità sempre migliore. Proprio l’I-pad per alcuni aspetti è già considerato più efficiente dei giornali cartacei e delle riviste. Un segnale positivo e incoraggiante”.

La Quarta rivoluzione, quella che Roncaglia approfondisce nella sua ultima fatica editoriale, pare sia ufficialmente cominciata. Quando sarà del tutto completata non è ancora prevedibile con certezza.

Qualcuno continuerà a sostenere che l’odore acre della carta rimarrà insostituibile e incomparabile, ma del resto ogni rivoluzione che si rispetti è sempre accompagnata da una schiera di scettici agguerriti.

Francesca Buzzi


Gino Roncaglia – Presentazione del libro \”La quarta rivoluzione\”



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