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Autore: Avantaggiato Luigi
Editore: Bulzoni
Prezzo: 13.60 euro
Pagine: 152
Anno: 2010
Quella delle “immagini amatoriali” è senza dubbio una delle maggiori ossessioni della scena visuale contemporanea.
Dopo aver suscitato per anni l’interesse quasi esclusivo degli storici della fotografia e poi di alcuni settori della sociologia e dell’antropologia visuali, questo immenso laboratorio iconografico dove si intrecciano dispositivi e processi tecnologici, forme simboliche e pratiche sociali, modelli culturali e soluzioni narrative è apparso come un luogo strategico per mettere a fuoco e comprendere tutta una serie di tensioni e aspirazioni che, da alcuni decenni, stanno ridisegnando i territori dell’immaginario occidentale.
Tensioni che si manifestano all’interno di strategie diametralmente opposte rispetto ai paradigmi che, nella storica analisi di Pierre Bourdieu sull’immaginario amatoriale, connotano gli «usi sociali» della fotografia.
In questo passaggio cambiano radicalmente il modello enunciazionale e il contesto di fruizione, nonché l’atteggiamento nei confronti delle funzioni mnestiche e testimoniali delle immagini.
Oppure emergono connotazioni ironiche, stigmatizzazioni o prese di distanza che sono agli antipodi di quella condivisione comunitaria di valori e codici di comportamento che è strutturalmente connessa agli usi sociali dell’immaginario amatoriale.
Operazioni del genere rientrano in quella che potremmo definire una diffusa attitudine autoriflessiva dell’estetica contemporanea, che tende sempre più di frequente a mettere en abyme le sue stesse pratiche discorsive, i suoi contesti di utilizzo e i suoi modi di produzione.
È all’interno di strategie di questo tipo che rispecchiano in pieno l’attuale crisi delle nozioni di “autore” e di “creazione artistica” che essa giunge a esibire la propria distanza dal «senso comune» nel momento in cui ne assume e ne replica i modelli. (Dalla prefazione di Giacomo Daniele Fragapane).