NonSoloLibri

Autore: Anna Politkovskaja
Editore: Adelphi
Prezzo: 25  euro
Pagine: 489
Anno: 2009

“Gli arresti. Le lettere minatorie. Le minacce via internet e le telefonate in cui mi avvertono che mi faranno fuori. Quisquilie. L’importante è avere l’opportunità di fare qualcosa di necessario.

Descrivere la vita, parlare con chi ogni giorno viene a cercarmi in redazione e che non saprebbe a chi altri rivolgersi. Dalle autorità ricevono solo porte in faccia…”.

Queste le parole schiette e limpide di Anna Politovskaja che parla del suo lavoro di giornalista.

In questo libro, uscito dopo il suo assassinio, sono stati raccolti tutti i suoi articoli.

Il documento, nato grazie all’impegno dei giornalisti di “Novaja gazeta” dei figli e della sorella di Anna, è molto interessante e si presenta come una grande reportage sulla Russia, una storia che va dal 1999 al 2006.

Un giornalismo, quello della Politovskaja, difficile da dimenticare, un giornalismo “sanitario”, come amava definirlo, che doveva dire la verità.

“Ma alla fine che cosa avrei combinato? Ho scritto ciò di cui sono stata testimone. E basta”.