Dietro lo schermo. Una psicoanalista al cinema
Autore: Simona Argentieri
Editore: Espress
Prezzo: 5,90 euro
Pagine: 128
Anno: 2013
Freud non amava il cinema, diffidava della sua prensile, superficiale capacità seduttiva. Forse non aveva tutti i torti, se consideriamo che le storie dei disturbi psichici rappresentate sullo schermo hanno reso nella quasi totalità dei casi un cattivo servizio all’immagine degli psicoanalisti.
Il più delle volte raffigurati come bizzarri, sadici, inetti, avidi terapeuti dell’anima. In epoca moderna invece il cinema è fin troppo apprezzato dagli psicoterapeuti di ogni scuola, che usano i film per la formazione dei giovani, per l’illustrazione di teorie e perfino per la “cura” delle più svariate patologie.
Un cineforum dal gusto variabile, proprio come una tazzina di caffè. Con l’aroma leggero del primo sorso, che racconta come uomini e donne vivono passioni e sentimenti, il sapore dolce-amaro del secondo, che evidenzia la follia degli esseri umani, e alla fine la fragranza inconsueta, calda ed esotica del terzo, che tocca “altri modi di amare”.
Il tutto con una doppia dose di zucchero: film capaci di far divertire con leggerezza e intelligenza.