Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio
Editore: E/O
Pagine: 189
Anno: 2006
Questo romanzo di Amara Lakhous, scrittore algerino che vive a Roma, é una sapiente e irresistibile miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniato su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il Pasticciaccio sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare).
La piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell’analisi antropologica, il brio e l’apparente leggerezza del racconto.
A partire dall’omicidio di un losco personaggio soprannominato “il Gladiatore”, si snoda un’indagine che ci consente di penetrare nell’universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio. Forse basta mettere in scena frammenti di vita quotidiana intrecciati attorno all’ascensore, puntualmente all’origine di tante dispute condominiali, per comprendere il nodo focale del paventato, discusso, negato o invocato scontro di civiltà che assilla il nostro presente e il nostro futuro e infiamma il dibattito politico, sociale e religioso-culturale dei nostri giorni.
Attraverso le voci dei vari protagonisti che di volta in volta salgono sulla scena per raccontare i loro drammi e i mille equivoci quotidiani – le paure e le incomprensioni di una vita costretta ai margini e schiacciata da simmetriche paure e diffidenze degli italiani con cui si trovano a contatto, dai luoghi comuni e dalla disattenzione emerge una realtà che tendiamo a rimuovere.