Malfatti
Autore: Sandra Puccini (a cura di)
Editore: Cisu
Prezzo: 18 euro
Pagine: 208
Anno: 2012
Nel 1875, con il Manuale del Tintore di Roberto Lepetit, Ulrico Hoepli inaugurava la sua fortunata collana dei “manuali”. Tre anni dopo pubblicava l’Etnografia di Bartolomeo Malfatti e l’Antropologia di Giovanni Canestrini.
I due volumetti “scientifici” comparivano accanto ai più svariati tipi di vademecum: non solo sulla tintoria, ma anche sul giardinaggio e la viticoltura, il restauro e la fisica, l’orticoltura e l’enigmistica, la geografia e la ginnastica, l’allevamento dei polli e la numismatica, il telefono, il ballo e l’asfalto, tanto per citare solo qualche argomento.
I volumi di Malfatti e Canestrini, però, si staccano da tutti gli altri: a distanza di soli sette anni dall’ingresso dell’antropologia e dell’etnologia nell’ordinamento accademico, sono i primi manuali delle discipline a comparire nel nostro paese. Se lo scopo – esplicitamente indicato da Malfatti nella sua introduzione – è quello di rendere “famigliari i risultati principali e meno incerti” delle giovani scienze dell’uomo ad un pubblico “mediocremente” colto di lettori (Malfatti, 1878, p. III), la loro pubblicazione ne rinforza l’ufficialità e mostra che esse hanno ormai raggiunto una configurazione ben definita e un posto accanto alle scienze più antiche.