Di armonia risuona e di follia

Autore: Eugenio Borgna
EditoreFeltrinelli
Prezzo: 18  euro
Pagine: 224
Anno: 2012

Quale è la realtà della follia, e quale la sua immagine? In che relazione sta con le comuni esperienze di dolore o di malinconia? Attraverso quali linguaggi riesce a comunicare una sofferenza che pare riferirsi a un altro mondo, a una diversa realtà?

Come tutto ciò finisce per condizionare la creatività? E in che modo dovrebbe porsi una psichiatria realmente umana che voglia immedesimarsi con le vibrazioni più intense delle anime sofferenti? Eugenio Borgna, nel tentativo di dare risposta a domande come queste, interroga quanti hanno provato a esprimere il senso delle lacerazioni dolorose o delle tormentose inquietudini sperimentate nelle loro vite.

Ci introduce così, come in un’ideale galleria letteraria e artistica, ad alcune delle grandi opere che aiutano a cogliere un’altra immagine della follia: quelle di pensatori come Nietzsche o Kierkegaard, di poeti come Georg Trakl, Nelly Sachs e Paul Celan, di scrittori come Virginia Woolf, o di pittori come Friedrich o Böcklin, di registi come Bergman o Lars von Trier.

Ma ci svela anche le modalità di esprimere le profondità e le ferite dell’anima di alcune delle sue pazienti, come Angela e Valeria, di grandi mistiche come Teresa di Lisieux e Teresa d’Ávila, o di vittime di una sorte atroce quale fu Etty Hillesum.

Al centro del libro resta il significato della follia come esperienza umana, specchio nel quale si riflette, dilatata e radicalizzata, la nostra condizione.

La follia come epifania del dolore, come destino, come esperienza creativa. La follia che rende possibile una più ampia comprensione di quello che noi siamo nella nostra fragilità, e di quello che è il mondo nella sua insondabile complessità.

 

  • Digg
  • del.icio.us
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live
  • Technorati
  • Yahoo! Bookmarks
  • Yigg
  • MySpace
  • oknotizie
  • Twitter

Categorie Articoli




Locombi.com - Il Tuo Webmaster